Che tipo di terapia viene seguita all’IPITIA?

La terapia che seguiamo a IPITIA può essere considerata eclettica e integrativa.

Eclettica significa che prendiamo aspetti da diverse linee psicologiche, dalla teoria biopsicosociale di Theodore Millon, dal cognitivismo, dalla teoria di Carl Gustav Jung, dall’umanesimo e anche dall’etologia, in particolare dalla primatologia, lo studio del comportamento dei primati. Ed è integrativa in quanto combiniamo tutte queste prospettive in un metodo di trattamento terapeutico in cui prevalgono due aspetti: l’analisi della storia personale del paziente in cui ci concentriamo sugli aspetti traumatici, specifici o estesi nel tempo, e sulle loro conseguenze, passate e presenti, sia psicologiche che sociali, e, dall’altro lato, una volta individuate queste conseguenze, lavoriamo, non con il sintomo, ma direttamente con i blocchi generati nell’inibizione, sia istintiva che emotiva, nella vita del paziente. Blocchi che, in molti casi, sono accompagnati da emozioni come la paura e/o il senso di colpa e, in alcune occasioni, da elementi di rabbia repressa.

Lo facciamo nei casi in cui non viene rilevata alcuna componente psicotica, ovvero nella stragrande maggioranza dei casi. Se ci sono aspetti psicotici, la procedura ha un’altra linea d’azione.

Quindi, quello che faremo è cercare di sbloccare il “represso” che si è generato a causa di circostanze traumatiche o stressanti vissute in passato, al di là della possibile disposizione genetica del paziente che, come dico sempre, predispone ma non condanna.

In breve, esporremo il paziente non alle sue paure o ai suoi sintomi, ma ai suoi desideri, soprattutto a quei desideri vitali latenti che sono stati ignorati o inibiti per anni.

E lo faremo attraverso l’azione e l’intervento diretto del paziente nella vita reale con proposte concordate di attività o realizzazioni che, in linea di principio, dovrebbero essere sviluppate.

Questa terapia non è direttamente riconducibile a nessuna corrente psicologica, ma attinge a diverse linee, come ho già detto, e se dovesse essere qualificata in qualche modo potremmo definirla analitico-esperienziale in quanto, da un lato, ricerchiamo e analizziamo la storia passata e presente del paziente e lo incoraggiamo a intervenire attivamente nella sua vita quotidiana con azioni che possono portare a una significativa riduzione dell’ansia e, quindi, delle manifestazioni ossessive.

Damian Ruiz

Direttore di IPITIA

Barcellona, novembre 2024

Previous

Next